Gli HeavenBlast sono pronti a tornare: la più longeva ed encomiata heavy-prog band d'Abruzzo sarà ancora una volta in concerto nella location metal rock per eccellenza, l’Orange Rock Cafè di Pescara, per presentare i due nuovi vocalist.
La formazione ha cambiato infatti di nuovo pelle: oggi c’è la grande novità delle due voci, una maschile (Simone Chiola) e l’altra femminile (Giada Avolio).
Dunque dopo ben quattro anni gli HeavenBlast hanno trovato la quadratura del cerchio: la line up attuale prevede Simone Chiola (vocals), Giada Avolio (vocals), Donatello "Dox" Menna (guitars), Nico Di Benedetto (keyboards and piano), Francesco "jack" Giacchetti (bass) e Alessio Coletti (drums).
Nel concerto di Pescara verranno eccezionalmente proposti alcuni brani del prossimo album S.T.A.M.I.N.A. su cui gli HeavenBlast sono al lavoro in questo periodo, ma ovviamente non mancheranno le hit del passato, rivisitate alla luce delle nuove presenze ai microfoni.
A scaldare il pubblico ci penseranno i Fallout con il loro thrash metal di qualità.
Questa la nostra intervista con Dox Menna e Nico Di Benedetto.
-Si apre una nuova fase artistica degli HeavenBlast, con due nuovi vocalist: come siete arrivati alla line up attuale?
“I nuovi vocalist sono subentrati ai ragazzi con cui collaboravamo in precedenza che hanno avuto problemi di tempo e priorità che ci hanno così portato ad una scissione abbastanza pacifica. L’ingresso di Simone è stato del tutto naturale, essendo lui il cantante degli Eisen Maid, tribute degli Iron Maiden con cui suonano già tre membri degli HeavenBlast. La scelta della cantante femminile ha richiesto un po’ più di tempo, ci ha visto provare diverse ragazze tutte a loro modo valide: alla fine abbiamo optato per quella che complessivamente ci ha soddisfatto di più non solo dal punto di vista vocale, ma anche della propensione al genere musicale”.
-C’è un album in lavorazione che si chiamerà S.T.A.M.I.N.A: qualche anticipazione a riguardo?
“Non sappiamo in realtà quando vedrà la luce, ma speriamo di cominciare a registrare in estate. Vorremmo farlo uscire per fine anno. L’unica differenza rispetto ai nostri passati lavori è che ci siamo spinti un po’ oltre nelle contaminazioni di altri generi, perché toccheremo il Reggae, la Bossanova ed anche Gospel e Black Metal. Sono aspetti che servono a colorare il tutto. È più prog rispetto all’idea power che ci caratterizzava, dove per prog intendiamo non i tecnicismi, ma appunto la contaminazione. Non ci siamo mai fermati al metal in sé: semplicemente, quando si comincia a scrivere una canzone e questa va a toccare un altro genere musicale, cerchiamo sempre di farla entrare in pieno nell’evoluzione che poi prende il progetto. Ci vuole apertura mentale ma anche un pizzico di follia nel fare tutto questo”.
-Il disco sarà presentato live nella serata all’Orange di Pescara sabato prossimo: come pensate che i due nuovi vocalist si siano adattati ai vostri brani storici?
“È stato interessante rivisitare certi brani vecchi con due voci: alcuni di questi si prestano all’uso delle due voci anche dal punto di vista dei testi. Stiamo facendo uso massiccio di parti vocali. La presenza della voce femminile è ora molto imponente, non ha un ruolo marginale. C’è una piccola sorpresa in vista: una delle canzoni vecchie, una di quelle che ci ha lanciato per essere più precisi, sarà interpretata totalmente da Giada, ovviamente non diciamo quale sia per non rovinare la sorpresa! Il Mio modo di comporre (è Dox a parlare ora) si è evoluto in maniera abbastanza poliedrica, ho trovato giusto ricorrere a voci multiple. Avevo fatto pressione perché fosse presa una cantante fissa ed ora siamo tutti molto soddisfatti. È anche merito di Giada stessa che si è dimostrata particolarmente adatta: con lei si è creato un ottimo clima sia dal punto di vista musicale che umano”.
-L’ultima domanda vuole essere in un certo senso provocatoria: questa attuale sarà la definitiva formazione degli HeavenBlast?
“Penso che sia quella ideale: prima c’era qualche carenza, non tanto dal punto di vista tecnico, quanto da quello organizzativo. Oggi le cose sono abbastanza assestate ed i singoli membri sono molto determinati e pronti ad abbracciare il progetto. In fondo è ciò che mi disse Marco quando ci fu la scissione del gruppo: trovare delle persone che volessero impegnarsi in tutto. Vorrei ringraziare tutti gli altri miei compagni – aggiunge alla fine Nico- perché sono passati quasi due anni in cui non abbiamo mai mollato. C’è un bel clima fra noi e lo vedrete sabato sera. Sarà l’occasione per trovare tanta melodia, potenza ma con il controllo. Speriamo che venga tanta gente”.