Il gip del tribunale di Pescara, Luca De Ninis, ha deciso: Roberto Di Santo rimane in carcere, dunque negati gli arresti domiciliari.
Rinchiuso a San Donato da venerdì scorso, dopo essere stato in fuga per undici giorni, è ritenuto dunque soggetto che potrebbe ripetere i reati di cui è accusato (deve rispondere di strage e danneggiamento).
Nell’interrogatorio di lunedì l’uomo ha ammesso di essere stato lui a compiere i ben noti attentati incendiari, ma ha anche detto che non voleva fare del male a nessuno.
Si è giustificato dicendo che la sua era solo una messa in scena per attirare l’attenzione su alcuni problemi recenti della sua famiglia.
Il suo avvocato si era opposto al fermo chiedendo misure di detenzione alternative al carcere, ma, come detto, il gip ha negato gli arresti domiciliari al bombarolo.

