Lillo & Greg, amatissimi e geniali mattatori di Radio, tv e cinema, hanno registrato il sold out al Teatro Supercinema di Chieti lo scorso martedì con lo spettacolo “Sketch & Soda”.
Quasi due ore di comicità unica, brevi atti unici in cui i due hanno portato in scena un variegato ed esilarante catalogo delle stranezze dell’animo umano. Con loro sul palco la bravissima Vania Della Bidia che ben li ha spalleggiati.
Un altro successo per la rassegna “Teatro Comico d’Autore” e per il suo curatore Federico Perrotta che ha ricordato quanto importante sia mantenere viva l'offerta culturale e d'intrattenimento in città anche con il coinvolgimento di tutte quelle attività recettive che hanno accolto con gioia l’evento, presentandolo alla propria clientela con la possibilità di far conoscere anche a chi si trova in città per turismo o per lavoro, le bellezze di Chieti.
Sono state coinvolte anche le scuole e l’Università stimolandoli a conoscere il Teatro e le sue mille sfumature attraverso una promozione che guarda alle economie di un giovane che non sempre può permettersi di passare una serata in teatro.
In quest'ottica, nella giornata successiva allo spettacolo, mercoledì 24 Aprile, i due comici sono stati “professori per un giorno” nell’Aula Magna di Psicologia, in un incontro intitolato “UNA RISATA VI GUARIRÀ”: hanno intrattenuto la platea di studenti, professori e curiosi parlando del loro spettacolo, della comicità e di quanto questa sia cambiata negli anni, dei loro modelli, rispondendo alle domande e ripronendo anche due sketch tratti da “Sketch & Soda”.
L’incontro è stato moderato dal Prof. Giampiero Consoli docente di Cinema e formazione all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti che così li ha introdotti: “Sono molto felice di avere qui Lillo & Greg anche perché grazie a loro abbiamo rivisto un Supercinema traboccante. È bello vedere che almeno per una sera Chieti si è illuminata e si è ricoperta di ironia. Il loro spettacolo è un insieme di sketch, è un treno che parte e che non si ferma più. Non c’è alcuni riferimento alla realtà, si parla quasi di antropologia, è una specie di catalogo antropologico dei vizi mentali di noi spettatori. Hanno fatto il tutto senza calcare la mano o essere volgari, quindi un’alta comicità è possibile”.
A fine pomeriggio abbiamo scambiato qualche parola con Lillo. Questa la nostra intervista:
-“Colpo di Fulmine”, cine-panettone del natale 2012, vi ha visti grandi protagonisti: due personaggi in antitesi fra loro in cui si vede molto il vostro modo caratteristico di fare comicità e l’alchimia che vi lega artisticamente …
“La storia del film era già stata scritta e ce l’hanno proposta, poi abbiamo comunque costruito i rapporti fra i due personaggi mettendoci del nostro. Questo è fondamentale perché se in un film ci sono due comici che lavorano sempre insieme intelligentemente li devi fare interagire. Neri Parenti è molto intelligente come regista ha capito che lasciandoci queste libertà sarebbe venuto fuori un cine - panettone diverso da quelli visti nel corso degli anni”.
-Lo spettacolo Sketch & Soda è un fiume di sketch che mettono a nudo la personalità dell’uomo di oggi, non si va sul politico: come avete messo insieme uno spettacolo del genere?
“Noi abbiamo tanti sketch, poi di volta in volta scegliamo quelli che stanno meglio vicini fra loro: lo spettacolo è un po’ modulare, i vari pezzi si incastrano bene l’uno con l’altro. Quando rinnoviamo lo spettacolo cerchiamo di mettere su delle scalette in cui gli sketch stiano bene insieme, anche se poi in realtà ciascuno di essi ha una propria vita”.
-Professori per un giorno all’Università di Chieti: come vi siete trovati in questa situazione, di fronte ad una platea di giovani pronti ad ascoltarvi?
“A noi piace molto trovarci in queste situazioni che abbiamo già vissuto in altre città. Diventa alla fine un incontro, non è cioè una lezione, racconti le tue esperienze. Nel nostro lavoro non ci sono regole: l’unica cosa che puoi raccontare tu cosa fai e come lo fai. Poi ognuno ha un modo diverso di lavorare. Questi incontri sono molto importanti proprio perché non ci sono leggi o schemi quindi ogni artista racconta il suo modo di lavorare e questo è molto utile”.
FOTO per gentile concessione di Francesco Rapino
