La Camera di Commercio di Chieti ha presentato oggi i risultati dell’Indagine sulla filiera automotive abruzzese 2012, realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino e ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e curata da Step Ricerche, con il supporto operativo dell’Ufficio Informazione economica camerale.
“L’Ente camerale, nell’ambito delle sue competenze istituzionali di osservatorio della realtà economica del territorio – ha affermato il Presidente della Camera di Commercio di Chieti Silvio Di Lorenzo - ha avviato una collaborazione con la Camera di Commercio di Torino per monitorare il settore autoveicolare abruzzese, considerata l’importanza che esso riveste per l’economia in termini di occupazione, valore del fatturato e delle esportazioni. Un approfondimento della filiera abruzzese è sicuramente necessario per poter disporre di una base conoscitiva per l’ingegnerizzazione e la promozione di iniziative atte allo sviluppo della filiera”.
La Camera di Commercio di Torino, infatti, realizza, già da quindici anni, l’Osservatorio sulla filiera autoveicolare italiana, uno strumento conoscitivo unico nel panorama italiano, teso a monitorare le linee di tendenza, i principali fattori evolutivi e le caratteristiche peculiari di questo settore rispetto agli altri mercati di produzione.
“I risultati dell’indagine – ha proseguito Di Lorenzo - rilevano una filiera che, seppur messa sotto pressione dal continuo calo della produzione nazionale e continentale, riesce a reagire trovando le risorse per intercettare nuove fonti di ricavi. In Abruzzo oltre a registrare, rispetto al dato nazionale, una più elevata diversificazione di prodotto sono presenti alte specializzazioni, quali la fornitura al mercato del ricambio, ma soprattutto gli allestimenti ai veicoli commerciali e industriali. In tale ambito l’Abruzzo, infatti, è la quinta regione in Italia per numerosità di attori, la prima del Centro-Sud. I dati confermano che l’automotive abruzzese è un comparto importante per l’economia del territorio - ha concluso Di Lorenzo – e con la realizzazione del Campus dell’Innovazione Automotive si svilupperanno, qui in Abruzzo, nuove competenze e tecnologie”.
I RISULTATI
Il contesto internazionale e la crescita della produzione nel 2011
Nel 2011, la produzione di autoveicoli nel Mondo ha avuto una variazione positiva +3,2%, che ha consentito di raggiungere la soglia degli 80 milioni di unità prodotte. Nel suo complesso, la produzione europea è cresciuta del 6,6%, mentre quella italiana ha ceduto il 5,7%, per un totale di 790mila autoveicoli assemblati. Questa dinamica aggregata nasconde traiettorie opposte dei diversi comparti: la produzione di autovetture ha subito una frenata pari al 15,3%, così come quella degli autobus (-22,7%); al contrario i settori dei veicoli commerciali (+14,5%) e industriali (+20,1%) hanno dato seguito ad una ripresa iniziata nel 2010.
Nel 2011 il distretto abruzzese cresce del 14,7%, superando i 4 miliardi di fatturato
Grazie alla dinamica positiva nella produzione dei veicoli commerciali leggeri in Italia, nel Mondo (+7%) e in Europa (+22,1%) il cluster abruzzese nel 2011 ha incrementato i ricavi del 3,5%, pareggiando la media della filiera della fornitura nazionale composta da 2.489 società di capitali. Se invece si includono anche i fatturati delle due teste di filiera (Sevel e Honda), la variazione dei ricavi nel 2011 rispetto al 2010 è maggiore ed arriva a un +14,7%, con un fatturato di filiera che nel suo complesso supera i 4 miliardi di euro.
Le imprese abruzzesi esattamente come la maggior parte di quelle italiane sono dunque riuscite a intercettare i trend in crescita.
La crisi non è finita: negli ultimi 5 anni in Abruzzo 16 imprese hanno cessato l’attività.
La perdita di quasi mezzo milione di autoveicoli assemblati in Italia dal 2007 al 2011 ha avuto inevitabili conseguenze sulla filiera nazionale. Sono circa 300 le aziende che, dal 2008 hanno cessato l’attività o al momento sono in liquidazione. Allo stesso tempo, fra il 2010 ed il 2011 sono nate 49 imprese in settori riconducibili all’automotive.
In Abruzzo dal 2009 ad oggi 16 imprese su 101 (con bilancio disponibile) hanno una procedura: di cessazione di attività, liquidazione o scioglimento. Queste ancora nel 2007 valevano un fatturato pari a 35 milioni (42 mln nel 2005).
Fra le imprese abruzzesi in attività e con bilancio disponibile: più della metà sono riuscite ad aumentare il loro fatturato totale nel 2011 rispetto al 2010 o a stabilizzarlo. Al contrario sono circa il 40% le imprese che hanno accusato una contrazione dei ricavi. Il fatturato specifico dovuto al settore auto è andato peggio rispetto al fatturato totale, che può beneficiare delle entrate da altri settori.

